IMPERMEABILIZZAZIONE, SCOPRIAMO DI COSA SI TRATTA
Tra i vari interventi che svolgiamo noi della Ranghetti Art Proget, troviamo anche l’impermeabilizzazione, una tecnica usata per evitare che l’acqua penetri nelle superfici più esposte a tale pericolo, creando fastidiosi danni come muffe, macchie d’umidità, crepe e infiltrazioni.
Ma quali sono quindi le aree più interessate? Parliamo delle parti di un edificio più esposte alle intemperie o alla risalita delle acque sotterranee, cioè balconi, coperture, tetti, terrazze, ma anche box, cantine e taverne, vasche e piscine.
E dove è possibile intervenire con una impermeabilizzazione? Si può operare tanto sugli edifici vecchi quanto su quelli nuovi, utilizzando tecniche e metodologie diverse. Si può impermeabilizzare una struttura in fase di costruzione ma anche una ormai datata che va ristrutturata.
A questo punto bisogna scegliere la strada migliore da intraprendere in base alle caratteristiche di partenza dello stabile e capire se sia il caso di fare lavori più o meno invasivi. Essi possono andare dalla rimozione dello strato sottostante, per esempio se la superficie risulta troppo danneggiata, fino a una impermeabilizzazione in sovrapposizione allo strato già esistente.
Quali materiali per impermeabilizzare esistono? Essenzialmente ne vengono scelte due principali tipologie: le membrane impermeabilizzanti a rotolo e gli impermeabilizzanti liquidi.
Questi ultimi sono preferiti nelle situazioni in cui la superficie da impermeabilizzare è complessa, presenta criticità e non è completamente liscia. Può essere il caso di un tetto, caratterizzato da irregolarità che sarebbero difficilmente colmabili con un impermeabilizzante più rigido e lascerebbero scoperte le giunture, creando una superficie poco omogenea.
Se invece abbiamo una superficie ampia e regolare che necessita di essere impermeabilizzata allora si può pensare all’utilizzo di membrane bituminose, sempre ricordando che il substrato deve essere pulito e in buone condizioni.
Entra però in gioco un’ultima questione: bisogna valutare se la superficie da impermeabilizzare debba essere poi adibita alla frequentazione e quindi debba essere resa calpestabile. Non tutti gli impermeabilizzanti sono calpestabili senza che ne vengano compromesse le caratteristiche e i poteri impermeabilizzanti. In questo caso gli impermeabilizzanti liquidi, come quelli a base di poliurea, rappresentano un’ottima soluzione.
Se sei interessato anche tu a questo tipo di intervento non esitare a rivolgerti al nostro team.
Autore / Fonte: Staff Ranghetti Art Proget